IMPIANTI PER LA RIMOZIONE DELL’ARSENICO

In Italia la presenza di Arsenico in concentrazioni superiori alle C.M.A. (concentrazioni massime ammissibili) si rileva in forma variegata in Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria,, Toscana, Umbria, Lazio settentrionale, Abruzzo e Campania.
Il D.Lgs 31/2001, che ha sostituito il predetto decreto 236/88, recependo la direttiva comunitaria 98/83 ha introdotto un valore limite ben più restrittivo pari a 10 microgrammo/lt., conformemente alle linee guida fissate.

arsenico

 

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L’Arsenico è un elemento ubiquitario che può essere presente nelle rocce, nell’aria e negli organismi vegetali ed animali. In particolare la presenza dell’Arsenico nelle rocce favorisce la contaminazione delle falde acquifere sotterranee, di conseguenza, disciolto in acqua, può condurre alla formazione di composti organici ed, in modo più rilevante di composti inorganici.
Gli effetti dell’assunzione dell’arsenico, attraverso le acque destinate al consumo umano, sono:
Tossici con manifestazioni a livello cutaneo,
Cancerogeni: tumori a carico della vescica, del polmone, della cute e dei reni;
Non cancerogeni: lesioni cutanee, problemi endocrini, cardiovascolari, neurologici.

Il contenimento degli effetti sull’uomo in seguito all’assunzione di Arsenico dall’acqua destinata al consumo umano, è stato perseguito attraverso l’introduzione di limiti di legge. In particolare con il D.P.R 236/88 il limite per la presenza di Arsenico veniva fissato in 50 microgrammi/lt.. Il D.Lgs 31/2001, che sostituiva il predetto decreto 236/88, recependo la direttiva comunitaria 98/83 ha introdotto un valore limite ben più restrittivo pari a 10 microgrammo/lt., conformemente alle linee guida fissate dall’O.M.S.

In Italia la presenza di Arsenico in concentrazioni superiori alle C.M.A. (concentrazioni massime ammissibili) si rileva in forma variegata in Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio settentrionale, Abruzzo e Campania.

I sistemi per la rimozione dell’Arsenico dall’acqua destinata al consumo umano sono:

  • Ossidazione con ipoclorito, biossido di cloro e perossido di idrogeno
  • Precipitazione chimica
  • Processi di adsorbimento
  • Processi a scambio ionico
  • Processi a membrana
  • Processi biologici.

W.T.S. propone un processo di rimozione dell’arsenico tramite l’impiego di una resina anionica forte denominata Ferrix prodotta dalla società Purolite.
Tale processo combina i vantaggi dello scambio ionico su resine con l’adsorbimento su ossidi di ferro granulari.

Rispetto agli altri sistemi si distingue per i seguenti vantaggi:

  • Presenta ottime proprietà idrauliche
  • Rimuove sia As III che As V
  • Non necessita di pre ossidazione
  • Nessuna compattazione del letto e nessun rilascio di ferro
  • Minime richieste di controlavaggio
  • Non produce torbide e fanghi
  • Lunga durata.
  • Alla saturazione della massa la stessa può essere avviata a rigenerazione, per cui zero produzione di rifiuti speciali

La durata delle resine dipende, oltre dalla quantità di Arsenico presente nell’acqua, anche dal pH e dalla presenza altri parametri chimici quali Silice (SiO2), Fosfati (PO4), Ferro (Fe), Manganese (Mn), il Vanadio (V), Molibdeno (Mo), Solfati (SO4), l Selenio (Se).
Il prodotto è certificato NSF per l’utilizzo in acque potabili.

 

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